Dalla danza come terapia per il corpo e per la mente nascono i progetti diOlitango, associazione impegnata nell'uso del tango per accrescere il benessere fisico e sociale.
Che la danza porti benefici fisici si sa. Essendo attività prevalentemente aerobica, consente di consumare i grassi e aumentare la capacità respiratoria, così come ridurre il rischio di malattie cardiovascolari e raffinare agilità e coordinazione. Tonifica i muscoli, previene e contrasta l’osteoporosi.
Ma la danza è anche -e soprattutto- la cura ideale per la mente. È relazione, socializzazione, gioia. Stimola le endorfine, facendoci sentire più felici. È anche attenzione ai passi, concentrazione, con un beneficio per la salute cognitiva.
E' su queste premesse che è sorta la Tangoterapia.
Tangoterapia
“Un Bene Culturale Immateriale, personifica sia la diversità culturale, sia il dialogo. Rappresenta l'essenza di una comunità e pertanto merita di essere salvaguardato”: per questi motivi l'Unesco ha annunciato, il 30 settembre 2009, l'inserimento del Tango Argentino nel Patrimonio dell'Umanità.
Il Tango è relazione e comunicazione costante tra uomo e donna: è ascolto dell’altro, è legame tramite il movimento corporeo, è equilibrio fisico e mentale.
Nasce così la Tangoterapia, “ideata” dal Prof. Federico Trossero dell’Università di Rosario (Argentina), che, in Argentina nel 2008, ne organizzò il primo Congresso Internazionale.
Oggi è utilizzata in molte strutture ospedaliere italiane all’avanguardia per la cura delle malattie neurodegenerative: qui il Tango è stato introdotto nei protocolli clinici come ri-allenamento allo sforzo/riabilitazione in pazienti con patologie respiratorie e cardiocircolatorie e per persone affette da problemi dell’equilibrio, del controllo della postura di origine ortopedica e di natura neurologica come Sclerosi Multipla e Morbo di Parkinson.
Il progetto di Olitango
Su questi principi si fonda l’attività terapeutica dell’Associazione bolognese Olitango, rivolta ad anziani a rischio isolamento e solitudine, persone con patologie quali Parkinson, Alzheimer, esiti di ictus, sclerosi multipla e malattie affini.
Si è dinnanzi a progetti realizzati con la collaborazione di enti pubblici –primi tra tutti l’Azienda Sanitaria-, volti a promuovere il benessere psicologico, sociale e fisico in particolare tra le fasce più fragili della società.
Attraverso le note e le movenze di questa danza, il tango, il malato riesce a recuperare le funzionalità quali coordinazione, postura e allungamento, ma, soprattutto, a riallacciare le catene relazionali, aspetto fondamentale, in particolare, per il sofferente di Alzheimer.